Il territorio che circonda il Lago di Varano è di origine calcarea, questo ha permesso la formazione di tante grotte. Tra le più importanti ricordiamo la Grotta di San Michele, in territorio di Cagnano Varano.
Caratteristiche e posizione
E’ situata a 900 m dalla costa meridionale del lago e distante dal centro abitato di Cagnano Varano 2,5 km, si trova a 100 metri s.l.m. ed ha una profondità di 52 metri ed una larghezza che varia dai 6 ai 15 metri ed un’altezza variabile dai 3 ai 7,20.
Conservazione delle caratteristiche naturali
La grotta di San Michele presenta, in gran parte, tutte le caratteristiche naturali che da sempre gli appartengono. In essa, infatti, vi è una grande presenza di stalattiti e stalagmiti, rocce, acqua, ed una conca piena d’acqua.
Questa conca si chiama la Pila di Santa Lucia che risulta essere miracolosa per la vista, di fatti i fedeli sono soliti immergere le dita e bagnarsi gli occhi con queste acque.
In una cupola scavata naturalmente tra le rocce è possibile scorgere l’impronta delle ali del Santo ed all’entrata le impronte degli zoccoli del cavallo del santo.
Caratteristiche artificiali
Nel momento in cui divenne luogo di culto, venne pavimentata con basole in pietra, su cui possiamo notare dei graffiti lasciati dai fedeli che facevano visita al santo dopo aver passato un periodo difficile, come ad esempio le guerre o le malattie.
Sul fondo è stato costruito un altare in marmo al cui interno è custodita la statua di San Michele.
All’entrata troviamo un’acquasantiera che viene alimentata dalle stalattiti, con questa acqua, i fedeli, dopo aver bagnato le dita, fanno il segno della croce.
Vennero fatti degli affreschi, che a causa dell’umidità sono quasi del tutto scomparsi.
Leggende del posto
Si narra che San Michele, dopo essere fuggito da San Marco (paese limitrofo) perché non era stato ben accolto, si rifugiò nella grotta di Cagnano Varano per poi recarsi a Monte Sant’Angelo.
All’interno della grotta, per segnare il suo passaggio, lasciò, sulla sinistra, le impronte delle sue ali.
Mentre si recava a Monte Sant’Angelo, assetato, si chinò in una zona nelle vicinanze del centro storico di Cagnano e posò le mani a terra, in quel punto sgorgò l’acqua.
Questa sorgente (denominata oggi fontana di San Michele) dissetò gli abitanti di Cagnano per secoli, fino all’arrivo dell’acquedotto.
Proseguendo per i boschi, incontrò una pozzanghera che trasformò in piscina, oggi chiamata Piscina di San Michele e giunse finalmente a Monte Sant’Angelo, dove ancora, come a Cagnano, vi è una festa in suo onore, l’8 Maggio a Cagnano e il 29 Settembre a Monte Sant’Angelo.
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